Quella tra i 12 e i 13 anni è un'età molto particolare: il processo di crescita di ogni adolescente si fa complesso e il rugby è una disciplina che offre alcuni valori per affrontare le sfide di questo periodo della gioventù e diventare grandi. Ecco i principi del rugby sui quali i coach della nostra Under 13, Daniele Pergoloni e Giacomo Ciampani, stanno lavorando insieme ai giovani atleti. 

Sostegno.
Per chi non pratica rugby, la prima cosa che viene in mente è il terzo tempo. Non è lontano dalla realtà. Ma nel rugby i ragazzi imparano anzitutto a stare insieme: la loro prima vera scoperta è la consapevolezza che senza l'aiuto del compagno non andrà da nessuna parte e, altrettanto, avverte il bisogno che i propri compagni hanno del suo sostegno.

Avanzamento.
Il rugby si basa su un principio semplice e chiaro: devi conquistare territorio. La condizione, contraddittoria per molti, è altrettanto chiara: non sono concesse scorciatoie: avanzare passando la palla indietro.

Continuità.
La differenza sostanziale tra uno sport individuale e uno di squadra è che, in quest'ultimo, il risultato non passa mai per una persona sola. Non basta essere fenomeni per far vincere la propria squadra, non si perde mai per l'errore di un singolo. La continuità la interpretiamo come la filosofia della coralità, del lavoro di tutto un gruppo finalizzato ad arrivare in meta. Un piccolo sforzo di molti è più incisivo di un grandissimo sforzo di uno.

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