Diciamo subito che il ruolo (tesoriere) da me rivestito all’interno della Società, mi imporrebbe di occuparmi solo degli aspetti economici e finanziari connessi con la gestione ordinaria e straordinaria e per questo, mi corre l’obbligo (cosa che faccio con molto piacere) di ringraziare tutti coloro i quali hanno contribuito alla realizzazione del progetto: Rinascita della RROC 1930.  In particolare il nostro Main Sponsor: SWISS BULLION COMPANY presentata dal nostro associato Ferruccio Tozzi; oltre ai nostri Sponsors: Edison e Eskigel e ultimi non per importanza tutti i soci che si sono fatti carico personalmente di finanziare il progetto. Poiché però, sono “drogato” di Rugby mi sono “divertito” a seguire la prima squadra per tutta la stagione devo dire con tanta, tanta soddisfazione nel vedere quanto questo gruppo sia amato e seguito in tutte le sue categorie.
Il punto di partenza per qualsiasi riflessione, non può che essere una data: 1 maggio 2016 (campo dell’Unione Rugby Capitolina in via Flaminia) RROC 1930 vs AR Civita Castellana 23-0; ultima gara del campionato di serie C1, che sanciva il trionfale passaggio di categoria della RROC1930 dalla C1 alla serie cadetta (B), al termine di uno splendido campionato sotto la guida di Stefano Fortunato e Fabrizio Patrizi (Manolo).
Il risultato acquisito, dopo un anno di battaglie e di enormi difficoltà a causa della mancanza di una nostra “CASA”, ha infuso grande energia in tutto l’ambiente RROC1930 soprattutto all’interno dello Staff (Presidente in testa), con la consapevolezza delle grandi responsabilità che sarebbero di lì a poco arrivate, conseguenti all’immensa gioia di vedere la nostra squadra in B.
 Durante l’estate, con la collaborazione di tutto gli associati, sono stati presi in esame i fondamentali problemi che si sarebbero dovuti affrontare per poter disputare una dignitosa stagione in serie B.  
In realtà nel periodo immediatamente successivo alla Promozione il quadro in prospettiva non era assolutamente rassicurante, tutt’altro:
Eravamo alla ricerca di una struttura che potesse diventare veramente la nostra nuova casa.
Non avevamo a disposizione un campo dove poter disputare le partite di campionato.
Non avevamo a disposizione un campo dove allenarci.
Disponevamo di una rosa ristretta di giocatori molto validi ma con poca esperienza di serie B.
Improvvisamente il nostro “Manolo” (allenatore della mischia al quale va il nostro abbraccio) si assentava per motivi personali.


Ma, come dire; “tanto più la notte è fonda, tanto più il giorno si avvicina”!


Con la piena consapevolezza delle difficoltà generali ci siamo messi tutti al lavoro senza paura, ognuno nel proprio settore di competenza, per il raggiungimento dell’obbiettivo comune cioè la rinascita del club RROC 1930.
Con molto impegno sono riuscito a mettere insieme un gruppo di 50 “ragazzi”, che sposavano il nostro progetto di sviluppo orientato a quei traguardi che alla RROC 1930 spettano per la storia stessa del club.
Si chiudeva l’accordo per poter utilizzare il campo del CUS ROMA in Viale di Tor di Quinto (una Location molto lontana dalla nostra sede naturale), decisamente più che dignitosa anzi direi veramente molto bella e curata.
Nel frattempo chiudevamo un accordo provvisorio con il circolo sportivo MELLI che ci ha permesso di allenarci tutta la stagione in zona comodamente raggiungibile dai nostri atleti; purtroppo il campo era da calcio e quindi senza pali ad H ma ci siamo arrangiati ugualmente.
Intanto la società, nella persona del Presidente, lavorava incessantemente per la ricerca di una casa definitiva che finalmente abbiamo! E’ un magnifico centro sportivo in quel di Roma Sud al quale stiamo lavorando da molti mesi e che, contiamo di poter inaugurare al più presto! Su questo non voglio dire altro; lascio i commenti agli amici che ci verranno a trovare per l’inaugurazione.
La fase precampionato inizia con la preparazione atletica svolta presso il centro sportivo Melli di Mostacciano a cura del Sig. Claudio Dalla Pria, con molta soddisfazione da parte di tutti per la massiccia presenza dei giocatori vecchi e soprattutto i nuovi.
La prima parte del campionato (girone andata) è stato sostanzialmente positivo: 5 gare con risultati utili (4 vittorie e un pareggio) e 5 sconfitte.
La squadra di Stefano Fortunato ha dimostrato sul campo di poter competere con tutte le squadre presenti nel girone e, le sconfitte registrate, sono state spesso determinate da nostra inesperienza piuttosto che dalla superiorità tecnica del nostro avversario.
Viceversa il girone di ritorno ha registrato una flessione della squadra con 3 gare vinte e 7 perse.
Dal mio punto di vista i fattori che hanno determinato questa flessione sono stati svariati:  
 la mancata presenza, da inizio campionato, dell’allenatore della mischia Fabrizio Patrizi “ Manolo “, braccio destro di Stefano Fortunato, il quale si è trovato a  gestire per buona parte della stagione  da solo un folto  gruppo  di ragazzi.
Il gruppo, è andato in crisi per una serie di infortuni e problemi legati al lavoro degli atleti. D’altronde, la fascia di età (20 – 28 anni) della squadra è molto particolare: sono certamente ancora ragazzi ma già con delle responsabilità nella vita; per cui il lavoro diventa una priorità rispetto a tutto ed alcuni di loro, hanno dovuto lasciare o sono stati costretti a disertare spesso la preparazione settimanale.  Motivo per cui non c’è stato modo per l’allenatore di creare le condizioni per una serena competizione sportiva in allenamento e per una completa preparazione fisico/tattica.
Il campo di allenamento da condividere, causa forza maggiore, con tutte le altre squadre del Centro Melli ha spesso creato problemi al lavoro del nostro primo allenatore.
 In ultimo, ciliegina sulla torta, un problema fisico molto fastidioso alla schiena dovuto ad una vita dedicata al rugby del ns allenatore Stefano Fortunato (in ogni caso sempre presente in campo) ha limitato quest’ultimo nel dirigere gli allenamenti; nell’ultimo periodo grazie all’inserimento di Sandro Cioni (grande allenatore della mischia U18) le cose sono migliorate; Stefano ha potuto lavorare con serenità ed i risultati si sono visti.
Non sono alibi ma fatti oggettivi. Certo si poteva fare molto meglio.  Ma non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti e, comunque, abbiamo raggiunto la salvezza matematica con cinque giornate d’anticipo.
Quindi, tutto sommato, l’anno sportivo appena concluso lo giudico positivo sotto l’aspetto dell’esperienza acquisita dagli atleti, dalla dirigenza e dalla società. Con la politica dei piccoli passi, con la giusta umiltà e una sana gestione societaria, i risultati dovranno arrivare per forza ne sono certo.

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