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Il capitano del Petrarca è cresciuto in bianconeroverde: “Bello vedere ripagati i frutti del loro lavoro”. Pollak: “Ospitalità indescrivibile, Andrea è un ragazzo fuori dal comune”

Se c’è il capitano del Petrarca Padova a servirti la pasta al terzo tempo, vuol dire allora che per te hanno deciso proprio di avere il massimo riguardo. Della prima trasferta e la prima amichevole prestagionale per la Rugby Roma, oltre al risultato (28-5 per la seconda squadra dei tuttineri), si ricorderà soprattutto l’accoglienza organizzata dal direttore generale Vittorio Munari e dalla società veneta, negli anni 2000 acerrimi rivale nelle lotte in campionato.

Se poi come capitano hanno un ragazzo romano cresciuto con i tuoi colori, allora puoi stare certo che il trattamento sarà oltre le aspettative. “Ci hanno offerto una ospitalità indescrivibile, ci hanno messo a disposizione qualsiasi cosa”, racconta il direttore sportivo Fabrizio Pollak. “Anche quando il nostro capitano Matteo Battarelli è uscito per un infortunio che sembrava grave, il fisioteraposta della loro prima squadra è sceso in campo per assicurarsi delle sue condizioni: per fortuna dovrebbe trattarsi solo di uno stiramento. E poi c’è Trotta: per l’ennesima volta Andrea ha confermato di essere un ragazzo di gentilezza ed educazione fuori dal comune”.

Andrea Trotta, appunto, che alla Rugby Roma è cresciuto, giocando proprio assieme a Battarelli e altri. “Io ho iniziato abbastanza tardi a giocare, al Tre Fontane - ci racconta Andrea - sono stato 4 anni prima di passare alla Capitolina e poi traslocare in Venerto, prima al Mogliano e poi a Padova”. E la giornata di ieri per lui, che l’ha vissuta dalla tribuna, si è trasformata in una vera e propria rimpatriata: “I ragazzi sono stati un po’ sfortunati, c’era stato il sole tutto il giorno, poi nel pomeriggio è arrivato il nubifragio. A fine partita avevamo organizzato un lungo terzo tempo per guardare insieme Irlanda-Sudafrica. La pasta? No, non l’ho cucinata io, mi sono limitato solo a servirla…”. Terzo tempo che è poi diventato quarto. “Sapendo che loro si sarebbero potuti muovere solo in taxi, la società ha messo a disposizione un pullmino e me lo ha affidato, insieme ai nostri ospiti. Così abbiamo caricato zaini e borse siamo andati in centro per una birra in più. Ammetto di essermi perso di vista qualcuno, ma poi li ho riconsegnati tutti in hotel…”.

Rugby Roma che è sempre presente nella vita di Trotta: “Abito alla Cecchignola, a due passi dal campo di Tor Pagnotta e quando sono a Roma sto sempre li. Ovviamente seguo sempre i loro risultati e sono stato felicissimo della promozione in Serie A. Se lo meritavano dopo il fallimento, visto tutto il percorso che hanno messo su. Ora si iniziano a vedere i frutti di tanto lavoro”.