Una figura essenziale per una squadra di rugby è certamente il preparatore atletico: per questo la Rugby Roma Olimpic Club ha deciso di puntare su una figura valida con molta esperienza come quella di Alessandro Roppo. Non solo rugby, Alessandro – che ha lavorato con Daniele Montella per 5 anni alla Primavera – è anche Preparatore fisico Federale Scherma, Preparatore Fisico Federale FIR, Tecnico di Atletica Paralimpica FISPES, Istruttore di Atletica Leggera. Anche per Alessandro – che insieme a Montella raggiunse un secondo posto con il Colleferro in serie B dopo la penalizzazione di ben 8 punti – si tratta di un ritorno a casa dal momento che è nato e cresciuto sportivamente nella Rugby Roma.

1-    Cosa ti ha spinto ad accettare di affrontare la prossima stagione con la Rugby Roma Olimpic Club 1930?

Negli ultimi 3 anni mi hanno contattato vari club che ringrazio per la fiducia: quando però ho posto loro 2 semplici domande, non ho avuto le risposte sperate, trovandomi a dover declinare l’invito. Poi, quando, mi ha chiamato Daniele è stato l’unico ad aver reagito come speravo e come mi aspettavo. La conferma alle mie sensazioni l’ho avuta nella stretta di mano con il Direttore Sportivo della Rugby Roma Olimpic Club 1930. Posso dire di conoscere il resto della famiglia bianconero-verde dagli anni ‘90 e i loro sguardi non sono cambiati da allora: tanto è bastato! 

2-    In quali società hai allenato in precedenza e dove sei cresciuto rugbisticamente?

Nel rugby ho allenato Colleferro e Primavera (con Daniele) ed ho fatto parte della struttura tecnica del Comitato Regionale, oltre a preparare individualmente giocatori che ho avuto modo di allenare in passato nelle squadre in cui ho lavorato. Rugbisticamente sono nato e cresciuto nella Rugby Roma, salvo due esperienze in altre squadre il 1° anno in uscita dalle giovanili e al ritorno dopo 5 anni di stop forzato a causa di un incidente. Per me è un graditissimo ritorno. 

3-    Quali sono gli obiettivi che ti poni per la prossima stagione?

L’obiettivo è tirare fuori il massimo possibile dai ragazzi, fargli acquisire una confidenza ferrea nelle proprie potenzialità per non porsi limiti! Oltre, ovviamente, uno sviluppo atletico continuo ed evolutivo.

4-    Cosa ti auguri di trasmettere ai ragazzi che andrai ad allenare? (dal punto di vista di formazione umana)

Stimoli motivanti e la giusta attitudine mentale alla base di ogni traguardo, ma anche la consapevolezza che la vera impronta che si deve lasciare, specie in uno sport di squadra, è quella di riuscire a rendere migliori i propri compagni e non solo se stessi. Tutti abbiamo da imparare l’uno dall’altro. Se si riesce a comprendere appieno questo si diventa un unico complesso sinergico (e non la mera sommatoria di individualità) capace di avanzare inesorabilmente oltre i propri limiti e nello sport è fondamentale. Lavorando in varie discipline sportive, ho potuto osservare in campioni di altissimo livello alcuni tratti comuni a tutti, in ogni momento, sia durante gli allenamenti e gare che nella vita oltre lo sport: la mentalità, la consapevolezza che la fatica non è mai sprecata e soprattutto che non si molla mai. E se dovessi trasmettere questo sarei soddisfatto.

5-    Cosa pensi di apportare al progetto della Rugby Roma?

Vorrei riuscire a dare il contributo che non ho avuto modo di versare in campo quando, ai miei tempi, fui costretto ad interrompere forzatamente la mia crescita rugbistica. La voglia è quella di fornire, nel mio piccolo, il giusto apporto perché la Rugby Roma torni laddove deve essere.

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