E’ stata assegnata a Mauro Coromaldi la prima “Coppa Francesco Gargiulo”, il riconoscimento con il quale ogni anno la Rugby Roma premierà il giocatore rivelazione del gruppo delle squadre seniores. Un premio voluto dal Club per onorare al meglio la memoria di colui che ne è stato bandiera e leggenda. A eleggere il giocatore rivelazione sono stati i tecnici di prima e seconda squadra: Daniele Montella, Riccardo Italia, Mauro Mariani, Alessio Murrazzani, Gianandrea Giacometti, Alessandro Natoli, Gianluca Vella e Alessandro Panico.

La coppa è stata consegnata a Coromaldi dal Presidente Roberto Corvo e dalla signora Alessandra, la moglie di Francesco Gargiulo, al termine della partita del campionato di Serie C vinta dalla Rugby Roma per 11-5 sull’Anzio a Tor Pagnotta. Juan Manuel Bigi a nomne dei tecnici ha letto la motivazione: “La sua presenza al campo e la sua abnegazione, in allenamento come in partita, ne fanno un esempio di appartenenza per tutto il gruppo seniores. In questa stagione ha stupito tutti per leadership e per la capacità di anteporre le necessità del club alle ambizioni personali. E rappresenta già un’ottima risorsa tecnica per il futuro: può giocare numero 9 e 10 e ha sviluppato una notevole capacità di gestione. Senza dimenticare l’ottimo lavoro che sta portando avanti come allenatore nel minirugby. A tutti gli effetti Mauro Coromaldi è un uomo Rugby Roma”.

Anche se la voce in squadra si era sparsa, o quanto meno si sospettava che la coppa sarebbe andata a un giocatore della seconda squadra, Coromaldi (24 anni a ottobre) è stato il primo a sorprendersi all’annuncio. “Un onore davvero inaspettato”, dice Coromaldi (24 anni a ottobre). “L’idea di initolare un trofeo a una leggenda della Rugby Roma è davvero pertinente, perché ovunque andiamo a giocare, questo club è riconosciuto e ammirato proprio per i grandissimi giocatori che prima di noi hanno indossato questa maglia”. Mauro è di Frascati e viva a Grottaferrata. “Infatti ho iniziato con il Frascati, sono venuto alla Rugby Roma nel 2018, poi dopo due stagioni in Under 18 sono stato un anno alla Lazio e dopo il Covid sono tornato. La cosa più bella per me è stata l’accoglienza, mi hanno sempre fatto sentire come se fossi cresciuto qui insieme a loro. Oggi posso dire senza dubbio che questa è la mia seconda casa, il posto sicuro dove andare quando incontrare un amico o quando hai bisogno di sentire conforto”. Coromaldi studia architettura a Valle Giulia (si dovrebbe laureare fra un anno) e visto il ruolo in campo non si potrebbe pensare a una facoltà più adatta… “Ma è solo un caso… Io ho sempre giocato mediano di mischia, ma quest’annno serviva un 10 e devo dire che è un ruolo che preferisco, hai molte più possibilità di giocare. Ma anche più responsabilità, una bella sfida”. Ora però gli si chiede un ulteriore salto di qualità: “Fare bene in seconda squadra è la cosa principale, ma è vero anche che tutti ambiscono a fare di più”.

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A consegnargli la Coppa, come detto, Bobo Corvo e Alessandra Gargiulo. “Francesco non ha mai abbandonato i colori della Rugby Roma”, dice il Presidente Corvo. “Da giocatore, da allenatore, da presidente e poi negli anni più recenti con quella volontà di tenere sempre uniti vecchi compagni e avversari, con il grandissimo merito di aver fatto riavvicinare tanti personaggi e avere ricollocato a casa nostra questi momenti di convivialità. L’idea di premiare il giocatore rivelazione esprime al meglio il senso di continuità tra quel passato e i ragazzi che oggi indossano la maglia della Rugby Roma e che iniziano a mettersi in evidenza. Ragazzi che magari conoscono Franco e gli altri solo grazie alle foto in club house, ma che di certo conoscono i valori rappresentati da questa maglia e da chi prima di loro l’ha indossata”. La moglie Alessandra aggiunge: “Franco è stato per diverse generazioni e per i suoi ragazzi, come amava chiamarli, un esempio di impegno, di sacrificio, di onestà, di dedizione ai valori del rugby, quali amicizia, rispetto, lealtà, disciplina. Per lui tutti erano importanti, nessuno escluso, non l’ho mai sentito negarsi a qualcuno che gli chiedesse aiuto. Sapeva amare e farsi amare da tutti. Era il Capitano. A chi di anno in anno riceverà questo premio dirò di rendergli onore e di portarlo sempre nel cuore”. La figlia Margherita, infine, riassume così i valori che il papà Francesco Gargiulo vorrebbe sapere sempre ricordati alla Rugby Roma: “Mio padre è stato un grande uomo, un grande sportivo ed un grande capitano. Ma cosa porta a questa grandezza, cosa porta a eccellere? Non si tratta semplicemente di risultati, piuttosto di una commistione di elementi: i valori, la passione e il gioco di squadra che, uniti, portano a diventare campioni, non solo nello sport, ma anche nella vita. E l’esempio di papà è stata la più grande lezione che ci farà sempre da guida”.

L’evento di consegna della Coppa Gargiulo non resterà una iniziativa isolata, perché la Rugby Roma conosce benissimo il valore del legame e dell’eredità dei grandi del passato. Come anticipa il direttore sportivo Fabrizio Pollak: “Siamo già al lavoro per omaggiare nella maniera più idonea anche la figura del nostro amato e indimenticato presidente Alberto Emett. Dobbiamo essere sempre tutti grati a chi ha lasciato un segno così profondo nella storia della Rugby Roma, nei momenti di gloria, come nei giorni più difficili”.

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Under 18 Squadra 1 G.A


squadra punti
ROMA SUD R.F.C.  56
RUGBY EXPERIENCE L'AQUILA  43
FRASCATI RUGBY CLUB  40
ISWEB AVEZZANO RUGBY n. 2  37
RUGBY ROMA OLIMPIC CLUB  36
UNIONE RUGBY CAPITOLINA  34
RUGBY NAPOLI AFRAGOLA  11
G.S. FIAMME ORO RUGBY ROMA  6

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