Scaramanzie a parte, ci siamo: la Cadetta è ormai a un passo dalla promozione in Serie B. La vittoria di una settimana fa per 26-15 sulla seconda in classifica Polisportiva Abruzzo ha messo la seconda squadra della Rugby Roma nella condizione di poter chiudere il discorso con una settimana di anticipo. Con Chieti, Anzio e L’Aquila (che devono recuoperare il loro scontro diretto) lontane 12 e 14 punti, alla squadra diretta da Alessandro Natoli basterà battere domenica l’Arnold a Centocelle nella penultima giornata del campionato di Serie C per blindare anche matematicamente il primo posto.
E per apparecchiare così nel migliore dei modi i festeggiamenti che si celebreranno fra due settimane quando la stagione si chiuderà a Tor Pagnotta con la sfida con LA Rugby L’Aquila. “I ragazzi sono molto concentrati e motivati, non si respira tensione. O quanto meno la nascondo bene…”, dice Gianluca Vella, il tecnico dei trequarti. “Questa sarà la quinta partita nelle ultime cinque settimane e poi ci sarà la sesta, il calendario è molto impegnativo, ma la squadra sta rispondendo bene, siamo preparati per completare nel migliore dei modi una serie così dura. Con Chieti abbiamo avuto anche l’apporto nell’attivazione prima della partita del preparatore Francesco Dimundo, che non ha più l’impegno con la prima squadra. E’ un valore aggiunto”. L’avversario? “L’Arnold è una squadra ruspante, fisica, giocano con tanto cuore e coraggio, ci tengono. E hanno anche un bel po’ di esperienza con tanti giocatori in squadra che hanno girato per vari club romani. Noi non avremo Christian Siragusa, che si è operato alla spalla, mentre dovremo valutare le condizioni di Valerio Lupo e Mauro Coromaldi, due giocatori molto importanti: ma abbiamo lavorato bene in settimana anche per non farci trovare impreparati”.
Attenzione particolare soprattutto sul reparto degli avanti, dai quali ci si attende come sempre la spinta per indirizzare la partita. “Li abbiamo studiati un po’ - spiega il tecnico degli avanti Alessandro Panico - come accade con tutti gli avversari, nei limiti del possibile e del materiale che si riesce ad avere, ma la cosa fondamentale sarà dimostrare di essere superiori in campo, non c’è poi tanto altro da dire. I giocatori ormai fisicamente sono allenati, pronti, l’atteggiamento in mischia è essenzialmente un fatto mentale”. Sui campi di Serie C è fondamentale per gli uomini della mischia trovare il prima possibile in partita i giusti riferimenti in campo con avversari e con il metro dell’arbitro: ma se c’è qualcosa che non va, come si reagisce? “C’è comunicazione tra la panchina e il campo, il nostro riferimento è Luca Padalino, tallonatore e vicecapitano: insieme verifichiamo il problema e proponiamo una soluzione, che lui sa trasmettere nel migliore dei modi. E’ un giocatore che gli altri capiscono e ascoltano, si tratta di elementi che in campo sono fondamentali”. E visti i risultati, questa Serie C stava davvero troppo stretta alla Cadetta della Rugby Roma: “Pensiamo che i ragazzi siano di livello superiore - dicono Vella e Panico - come dimostrano anche le presenze che hanno collezionato in prima squadra. E se sono stati chiamati a giocare in Serie A, è perché se lo meritavano. La Serie B metterà questi ragazzi nella condizione di giocare ad un livello a loro più adeguato”.
Tra giovani e più esperti, la Cadetta della Rugby Roma è un bel mix. C’è Matteo Viti, per esempio, 22enne terza linea nato e cresciuto qui. “Al di la delle piccole accortezze personali specialmente nei giorni immediatamente prima di una partita, siamo tutti consapevoli che si deve lavorare seriamente in allenamento, è vietato rilassarsi o adagiarsi su quello che abbiamo fatto, perché il lavoro deve essere ancora completato”. Insegue una seconda promozione invece Valerio Digitale Selvaggio, seconda linea 31enne che dopo avere iniziato alla Rugby Roma nel 2015, è stato fuori 8 anni per lavoro (a Bristol, in Inghilterra), prima di tornare a Tor Pagnotta: “Nella stagione 2015-16 ero nella squadra che salì dalla C alla B, sarebbe un bel traguardo personale ora conquistare una seconda promozione. Sono tra i più grandi in squadra e una delle figure di riferimento, quindi devo saper parlare e dire le cose giuste nei momenti giusti. Se per esempio in allenamento vedi che non si è entrati con la testa giusta, serve dire qualcosa, mentre in partita se capitano momenti di agitazione devo saper usare le parole correte per far tornare la calma e aprire la strada a quello che diranno capitano e vice”.
Da sempre alla Rugby Roma, dal Tre Fontane quando aveva 18 anni, a Tor Pagnotta oggi che ne ha 27, Francesco Chiarantini svela uno dei segreti di questa cavalcata verso la Serie B: “Sono 3 anni che lavoriamo per costruire questo gruppo, per dargli un’identità e ora che siamo vicini all’obiettivo non prenderemo alla leggera nessuna partita. Non cadremo nell’arroganza. Non subiremo tensioni, anche perché nel corso dell’anno abbiamo costruito un approccio serio, strutturato. All’inizio il gruppo poteva essere un po’ acerbo, ma ora i numeri sono dalla nostra parte e siamo coscienti del fatto che ogni avversario che affrontiamo darà il meglio, anche per quello che la Rugby Roma rappresenta. Tutti contro di noi danno e daranno il massimo e questo è il nostro stimolo”. L’impegno fisico però non è da poco, visto il calendario così fitto: “Siamo un po’ provati, ma abbiamo visto - dice Chiarantini - che le nostre prestazioni sono state un crescendo, ogni sfida è più tosta dell’altra e abbiamo sempre risposto. Ora che siamo a un passo dall’obiettivo siamo anche meno tesi e questo è un ulteriore stimolo per provare a esprimere un gioco migliore. Senza dimenticare che si deve soprattutto combattere, sempre”.